Non potendo guidare l’automobile, i ciechi e gli ipovedenti fanno grande uso di autobus e taxi. Nel primo caso gli aspetti critici sono l’individuazione del numero e della destinazione dell’autobus in arrivo e l’individuazione della fermata desiderata.

Il primo problema si può risolvere fermando tutti gli autobus e chiedendo al conducente. Anche per scendere alla fermata giusta si può chiedere al conducente, che però non è tenuto a rispondere. In questo caso si potrà  ricorrere agli altri passeggeri. Tutti questi problemi potrebbero essere risolti facilmente installando segnalatori acustici all’esterno dell’autobus, per la segnalazione della linea e della direzione, ed all’interno, per la segnalazione delle fermate. Questi sistemi, abbastanza diffusi nelle grandi città  europee, in Italia hanno trovato l’opposizione dei conducenti e dei comuni cittadini, infastiditi dalle continue segnalazioni acustiche. Tuttavia riteniamo che si tratterebbe di un segno di civiltà  e di rispetto non solo nei confronti dei ciechi e degli ipovedenti, ma anche degli anziani, degli stranieri e di tutti quelli che hanno difficoltà  nella lettura dei numeri e nell’orientarsi in una città  sconosciuta. A Bologna, Brescia ed in altre città  sono state installati dei pannelli a messaggio variabile provvisti di sintesi vocale, consentendo ai disabili visivi di sapere quando arriverà  il prossimo autobus e di leggere gli altri messaggi di servizio forniti dai pannelli.

Per quanto riguarda eventuali agevolazioni, non è possibile fornire informazioni generali, dato che il trasporto pubblico locale è gestito dalle singole Regioni. Occorre dunque informarsi presso la società  che gestisce le singole linee di trasporto.

Quando si chiama un taxi, è opportuno segnalare la presenza della minorazione e quella di un eventuale cane guida, in modo da evitare qualsiasi incomprensione nel momento in cui sopraggiunge il taxi. Alcuni Comuni concedono condizioni particolari, quali buoni gratuiti o sconti sulle tariffe applicabili.