L’autonomia non è solo una necessità  (prima o poi le persone che ci stanno accanto sono destinate a morire), ma anche una scelta che consente di avere maggiore fiducia in se stessi.

Purtroppo i genitori e gli amici vedenti spesso ostacolano questa ricerca di autonomia, in quanto sono portati a pensare che il cieco non sia in grado di fare da solo molte cose e non possa in ogni caso acquisire le conoscenze che gli permetterebbero di farle da solo. Si tratta di un atteggiamento pienamente comprensibile, che deriva dalla naturale paura del buio che tutti noi abbiamo. Tuttavia è indispensabile superare questo atteggiamento e porsi di fronte al problema dell’autonomia del cieco in maniera costruttiva.
Il cieco puಠsvolgere autonomamente molte mansioni, purché apprenda le tecniche che gli consentono di svolgere i propri compiti senza l’uso della vista. Difficilmente le persone vedenti conoscono tali tecniche perché sono state abituate fin da piccole ad utilizzare la vista per compiere le varie azioni quotidiane. Per questo motivo è importante rivolgersi a persone non vedenti o a vedenti che abbiano acquisito tali tecniche.

In Italia esistono molte persone che hanno frequentato corsi di formazione professionale al fine di conseguire le competenze che consentono di insegnare ad un cieco ad arrangiarsi nelle varie situazioni, sia dentro che fuori casa. Molti di loro sono riuniti nell’ Associazione Nazionale Istruttori di Orientamento Mobilità  e Autonomia Personale.

È compito delle ASL organizzare corsi di mobilità  tenuti da tali istruttori, in quanto si tratta di attività  riabilitative. Peraltro si puಠcercare di ottenere l’organizzazione di tali corsi, sia individualizzati che collettivi, da parte delle Province, dei Comuni o di altri Enti locali. In ogni caso si puಠanche provvedere in proprio all’organizzazione di detti corsi, pagando l’istruttore come un qualsiasi altro professionista (le spese sostenute sono assimilabili a spese mediche riabilitative ai fini dell’IRPEF e dell’IVA).

In detti corsi l’istruttore insegnerà  al non vedente o all’ipovedente anzitutto a muoversi all’interno della propria casa e di altri ambienti chiusi, e a compiere tutte quelle attività  quotidiane quali lavarsi, vestirsi, allacciarsi le scarpe, sempreché l’allievo non le sappia già  fare. Si potranno anche insegnare attività  più complesse, come cucinare, lavare, stirare, compiere piccole riparazioni. L’istruttore potrà  mostrare alcuni utensili sia di comune reperibilità  che costruiti appositamente, che renderanno le cose molto più semplici.
Si passerà  poi all’ambiente esterno, insegnando l’uso del bastone bianco se l’allievo non è in grado di percepire gli ostacoli. Si inizierà  dapprima a compiere il giro di un isolato, poi si passerà  agli attraversamenti con e senza semaforo, per arrivare a prendere l’autobus, il treno e – perché no – la metropolitana da soli.