Riconoscere e gestire i farmaci non è facile per un non vedente o ipovedente. Fortunatamente sempre pi๠spesso capita di imbattersi in medicinali che riportano il nome in caratteri Braille.
La L. 662 del 1996 ha obbligato i produttori dei farmaci inseriti nella fascia A (quelli a totale carico dello Stato) di indicare sulle confezioni il nome del farmaco in caratteri Braille. Il D.L. 87/2005 ha esteso tale obbligo a tutti i farmaci ed ai rimedi fitoterapici ed omeopatici. Ora si attende l’emanazione di un regolamento attuativo, che fissi i criteri e le modalità  per rendere conoscibile da parte dei ciechi e degli ipovedenti non solo il nome del farmaco, ma anche la data di scadenza, le modalità  d’uso e la necessità  di attenzioni particolari, quali l’obbligo di tenere il farmaco fuori dalla portata dei bambini. Da ricordare in questo campo anche la direttiva 2004/27/Ce, che prevede tra l’altro l’adozione di criteri comuni in tutta Europa per l’apposizione di scritte e contrassegni in rilievo sulle confezioni dei farmaci.
In attesa che vengano apposte indicazioni tattili su tutti i farmaci e che vengano adottate soluzioni idonee anche per chi non conosce la scrittura Braille, l’uso dello scanner o di altri sistemi ottici di lettura consente di leggere tutte le scritte riportate sulla confezione, nonché il foglietto illustrativo presente al suo interno.
Il servizio Prontuariofarmaci.it consente di consultare i foglietti illustrativi di tutti i farmaci commercializzati in Italia, oltre ad offrire altri utili servizi.
Per quanto riguarda il dosaggio, se è previsto che il farmaco debba essere assunto in gocce, si possono acquistare presso i rivenditori specializzati contagocce elettronici che emettono un beep al passaggio di ogni goccia. Un contenitore portapillole puಠessere utile alle persone anziane o a chi deve prendere determinate pillole in un certo ordine.